Villa da Lezze

Villa da Lezze

La zona in cui ora sorge l’Azienda Agricola si chiamava in epoca tardo romana Prandecinum, nome confermato da una mappa, databile alla prima metà del 1600, che si riferisce a questa come 'Riva di Pradoncin'.
Il nome deriva da Prando, un uomo d’armi di Altino che nel IV secolo costruì qui la sua fortezza per organizzare, da un luogo strategicamente migliore, le sue incursioni a Treviso. Dopo che suo padre guarì da un grave male grazie all’intervento di Liberale, futuro patrono del capoluogo della Marca Trevigiana, egli smise le ostilità, si convertì al cristianesimo e distrusse la sua fortezza.

Pur non essendo conosciuta l’esatta ubicazione, è probabile che sopra i suoi resti venne costruita la magnifica Villa da Lezze, voluta da Priamo da Lezze e Marina Priuli da Lezze, iniziata nel 1670 e terminata nel 1739, su progetto del famoso architetto Baldassarre Longhena.

Negli anni contribuirono alla costruzione dell’edificio anche gli architetti Alfonso Moscatelli, Antonio Gaspari e Francesco Muttoni.
A provare tanta bellezza sono rimasti alcuni disegni esistenti al Museo Correr di Venezia, un album con disegni originali del Muttoni e la trascrizione di alcuni fogli originali del Longhena conservati alla Biblioteca del Congresso a Washington.
Alcuni resti sono ora visibili nella struttura di altri edifici del luogo: le colonne in marmo della cedraia sorreggono il portico di Villa Navagero Erizzo a Rovarè di San Biagio di Callalta; i cancelli in ferro battuto appartengono all'Istituto Besta a Treviso e le colonne della facciata sono state utilizzate nel Palazzo della Guardia in centro a Treviso, fino al 1950, mentre ora sono nel giardino di Villa Manfrin a Treviso.